Immaginiamo due binari paralleli, in uno viaggia la situazione sanitaria collegata al Corona Virus , ovvero reparti sovraffollati , medici sottoposti a turni massacranti per stare dietro a tutte le persone che necessitano cure , tamponi in numero inadeguato e dalla dubbia somministrazione , e dall’altro le attività produttive che sono state in queste ultime settimane fermate poco alla volta fino allo stop di buona parte di esse con l’ultimo decreto annunciato sabato scorso.
Man mano che la situazione sanitaria migliorerà , riprenderanno parallelamente anche le attività commerciali sopravvissute all’impatto economico negativo dello stop forzato.
Cosi come caleranno significativamente i contagi ,caleranno le restrizioni : Inizialmente si potrà ricominciare a ripopolare gli uffici, magari a turni di lavoro alterni per garantire la distanza sociale , termine del quale sentiremo parlare ancora a lungo . Poi sarà la volta di ristoranti e Bar , che dovranno probabilmente cambiare la disposizione di tutti gli arredi creando necessariamente un numero di coperti minore , probabilmente aumenteranno i prezzi per coprire i mancati incassi dei mesi di chiusura e dei coperti mancanti.
L’ultimo step sarà rendere nuovamente libera la circolazione delle persone , senza limitazione alcuna ma con alcuni accorgimenti che facciano si che non si creino assembramenti , liberi si… ma un po’ alla volta.
La sensazione di normalità ci pervaderà , tutto quello che nelle ultime settimane ci era stato negato ci sembrerà un regalo dal cielo, probabilmente lo apprezzeremo molto più di prima .
Insomma saremo tornati liberi ma con attenzione, forse anche con un po’ di paura che molto probabilmente i media e le dirette facebook non aiuteranno a spazzare via.
In tutto questo dove si colloca la musica dal vivo ?
Nel mondo nel 2019 la musica dal vivo ha avuto un giro di affari da 27 miliardi di dollari , per quest’anno ad oggi ne sono previsti almeno nove in meno.
Anche per l’Italia la situazione non è diversa , il danno economico per il paese dovuto alle restrizioni è incalcolabile , la perdita stimata per il settore sarà di circa 40 milioni di euro solo dall’inizio delle restrizioni fino al 3 aprile (cit. La Stampa ), la salvaguardia delle vite umane è un obiettivo di grande responsabilità sociale ma in questo caso con rivolti disastrosi sull’occupazione.
Per questo motivo non ci si potrà permettere il rischio , politico prima ancora che sociale , di ritorni dell’epidemia, di nuovi contagi , di nuovi morti e di nuovi stop .
Nessun politico si vorrà prendere la responsabilità di autorizzare assembramenti , concerti, raduni , Festival , prima di essere stato rassicurato dai riferimenti scientifici della assoluta mancanza di rischio di ulteriori contagi, certo , un vaccino risolverebbe la situazione , ma non sono purtroppo previsti tempi brevi.
Molti grandi Festival Europei e mondiali , in mancanza di certezze , stanno riprogrammando l’edizione di quest’anno direttamente al 2021, di fatto saltando a piè pari quest’anno horribilis e utilizzando un modo carino e meno drammatico per comunicare la cancellazione questa edizione. L’atteggiamento è comprensibile quando eventi di questa portata muovono interessi da diversi milioni di dollari/euro.
Altri Festival e Tour , stanno riprogrammando dopo l’estate , periodo nel quale si presume – e si spera – un inizio realistico delle attività Live .
Grande stato di Incertezza rimane al momento per tutti i locali/Club principalmente estivi che avrebbero bisogno di tempi di ripresa più veloci per essere pronti ad inaugurare la stagione estiva già a giugno.
I teatri cosi come le sale da concerto potrebbero riaprire in tempi più ridotti ragionando su un allestimento del “ parterre” unicamente con sedie distanziate e accessi contingentati in orari diversi , disagi che limiterebbero il numero di presenze possibili (non sempre un male ) ma che consentirebbero lo svolgimento delle attività, idem per i teatri che potrebbero allestire a posti alterni le platee.
I mesi che ci separano dal primo biglietto di concerto nuovamente strappato possono essere due cosi come sei o piu. Dipenderà molto dai nostri comportamenti, da chi ci governa e dalle decisioni degli altri paesi che si interfacciano con noi , questo purtroppo ad oggi non ci è dato saperlo .
Quello che sappiamo però è che il comparto dell’intrattenimento , musicisti , organizzatori, tecnici, facchini sta soffrendo una mancanza di tutele e garanzie importante e ne uscirà in buona parte con le ossa rotte , Assomusica e con lei altre associazioni di categoria stanno lavorando assiduamente per richiedere che vengano istituiti aiuti fiscali ed in generale supporti finanziari paracadute per questo periodo difficile.
La musica dal vivo è fondamentale per la crescita culturale di un paese e deve ritornare all’operatività al più presto , le dirette degli Artisti sono una cura palliativa con una efficacia molto limitata , c’è voglia di suono , di cantare a squarciagola, di sudore , di festa, di normalità .
“A volte qualcuno cerca di toglierti la speranza. Ma io credo nella musica come i bambini credono nelle favole.” (La musica nel cuore. August Rush)